LARS VON TRIER - IL CINEMA COME DOGMA - CONVERSAZIONI CON STIG BJORKMAN

TLars Von Trier - Il cinema come Dogma - Conversazioni con Stig Bjorkman


Autori: Stig Bjorkman, Lars Von Trier



Casa editrice:
Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2001



Collana:
Piccola Biblioteca Oscar Mondadori



Pagine:
252



Formato:
20x22



Prezzo:
14,46€



Lingua:
Italiano

Indice:

Prefazione


Lars Trier


I primi film


Immagini di una liberazione


I manifesto: dichiarazione di intenti


L'elemento del crimine


II manifesto


Epidemic


Medea


III manifesto: io confesso!


Europa


Riget 1


Manifesto: Dogma 95


Le onde del destino


Psychomobile #1: L'orologio del mondo


Change, videoclip e spot pubblicitari


Riget 2


Idioti


Il manifesto di Selma


Dancer in the Dark


Filmografia


Il libro-intervista è uno strumento già di per sè prezioso, ma se una personalità eccentrica, risoluta e rivoluzionaria come quella di Lars Von Trier è presa per mano dall'intelligenza critica di uno come Stig Bjorkman il risultato può diventare stupefacente. I rischi insiti nel redarre questo volume erano principalmente due: prima di tutto evitare che le risposte del regista, noto per essere discretamente schivo, non si riducessero a monosillabi, ma che fossero occasione per raccontare non solo il proprio cinema ma soprattutto se stessi. In seconda battuta Stig Bjorkman si è dovuto guardare dal farsi schiacciare da una personalità artistica così profonda ed importante come quella di Lars Von Trier e riuscire a mantenere la conversazione sui binari che più gli interessavano.
Nella lunga chiacchierata il regista si confronta con il suo cinema, con il Manifesto del Dogma che ha scritto, rispettato e diffuso, fornisce aneddoti e curiosità sulle sue pellicole, ma non diventa mai pedante come alcuni detrattori del lavoro del maestro danese potrebbero pensare.
Contrariamente a quanto si possa pensare e in controtendenza rispetto a quanto avviene solitamente, uno dei capitoli più interessanti del volume è quello dedicato alla biografia del regista. Le domande di Stig Bjorkman infatti sanno bene dove andare a scandagliare l'infanzia di Lars Von Trier per fare emergere gli elementi che hanno dato vita a quella che oggi si può considerare la sua poetica cinematografica.
Decine le foto (in buona qualità) in bianco e nero e a colori che corredano il libro.
Un appunto: le dimensioni del volume (troppo grande) potevano essere meglio adattate al testo (che occupa solo una colonna centrale del libro, lasciando larghissimi margini bianchi).

Michelangelo Pasini