IL CINEMA POSTMODERNO

Il cinema postmoderno, di Laurent Jullier


Autori: Laurent Jullier



Casa editrice:
Edizioni Kaplan, Torino, 2006 (Prima edizione: L'ècran post-moderne. Un cinèma de l'allusion e du feu d'artifice, 1997)


Collana:
One Pm (1)


Pagine:
174



Formato:
13,5x21



Prezzo:
16 €



Lingua:
Italiano

Indice:

Prefazione, di Simone Arcagni

Introduzione: "Parliamo di calcio"

1. Qualche nozione sulla postmodernità

La postmodernità come contesto
- La modernità in crisi
- Doppio gioco
- Una riscrittura del passato

La postmodernità come stile
- Allusioni e strizzatine d'occhio
- Una finta innocenza

La postmodernità come modalità analitica

2. Film-concerto e immagini digitali

L'immagine-traccia
- Concezione sottrattiva del cinema
- Credere alle immagini

Digitale e sintetico
- Basi tecnologiche
- Sintesi e morphing
- Immagini composite e ritoccate

La tecnologia del suono e luce
- Un bagno di suoni
- L'immagine come supplemento facoltativo del suono

Arte e film-concerto
- Aura e riproduzione meccanica
- Arte e tecnologie del doppio esatto

3. Le figure dell'immersione

Basi tecniche e storiche

Zoom e sightseeing: il corpo assente

Travelling: il corpo sollecitato
- Nuovi movimenti di macchina
- Nuovi standard di proiezione

Immagini da esplorare: il corpo presente
- La realtà virtuale
- Oltre il fuori campo, oltre il montaggio

4. La crisi del racconto classico

Racconto e causalità
- Il concetto di racconto
- Causalità e raccolta dei dati

Quali contenuti per un racconto "a-causale"?
- Caso e accumulo
- Lontano dalla "lezione di vita"
- Un presente continuo

Una filiazione nella storia del cinema? L'avanguardia degli anni Venti-Trenta
- Il cinema puro
- I tentativi "impressionisti"

5. L'effetto di rimando

Nuovo spettatore e cinema "del campo"
- Alla ricerca della sensazione perduta
- La figura della violenza

Le immagini del mondo sotto l'influenza del film-concerto
- Dal lato della fabbricazione: influenza stilistica
- Dal lato della ricezione: crisi della credenza

6. Analisi dei prodotti postmoderni
- Guerre stellari
- Le grand bleu
- Rosso sangue
- Nikita
- Balla coi lupi
- Dancer in the Dark
- Video Runaway
- Video Children
- Una visita a Disneyland

Bibliografia

Filmografia

Indice dei nomi e dei film citati



Nonostante sia giunto in Italia con un colpevole ritardo di 9 anni, L'ècran postmoderne era già noto nel nostro Paese come uno dei testi più citati (se non saccheggiati) dell'intera bibliografia teorica dedicata al cinema contemporaneo, un saggio d'importanza seminale le cui riflessioni sono state poi raccolte, in Italia, da fini osservatori del sisma postmoderno come Vincenzo Buccheri e Gianni Canova. Molti i concetti innovativi espressi da Jullier, tutti destinati a far scuola; tra questi si staglia la teorizzazione del film-concerto, "fuoco d'artificio" audiovisivo di cui risultano fondanti le particolari condizioni di proiezione e l'intensità del "bagno sonoro" della fruizione, a discapito della definizione dell'immagine e della sua comprensione (su cui prevale il cieco “sentire”).
La prospettiva teorica di Jullier sa essere aperta e trasversale (esemplare la cristallina definizione a tutto tondo della condizione postmoderna contenuta nel primo capitolo) riuscendo ad evitare ottusità semiotiche per adottare un attento approccio estetico che arriva a lambire i territori della psicologia della percezione, della sociologia del cinema e della filosofia (Bazin e Deleuze ovvi punti di partenza per dispiegare il dissolvimento dell'immagine-tempo nell'immagine di sintesi digitale). Dal punto di vista analitico, in accordo con lo spirito postmoderno di cui tratta, non si esclude nessuna forma di cinema, popolare o d'autore che sia aggiornando Debord, Baudrillard e Serge Daney all'epoca del morphing e dei registi-manager Spielberg e Lucas (identificati come i primi registi postmoderni in strictu senso). Più macchinoso e prescindibile invece l'ultimo capitolo, forse per la scelta di esempi di postmoderno già datati e superati e per l'inevitabile ripetizione di concetti già esaustivamente illustrati nei capitoli precedenti.
Ad ogni modo, lo stile di scrittura, brillante e mai banale, riesce sempre a mantenersi su toni pienamente intelligibili e su un vocabolario chiaro e alla portata di tutti i cinefili. Jullier, docente di estetica del cinema alla Sorbona, è un accademico anomalo (tra i suoi studi, Star Wars, anatomie d'une saga e un saggio sul rapporto tra Aphex Twin e Lyotard) ma sempre illuminante anche negli interventi più ironici e popular. In questo senso, non fa eccezione la spassosa introduzione scritta dallo stesso Jullier per l'edizione italiana (per l'occasione riveduta, corretta e integrata del capitolo su Dancer in the Dark), una divertente e acuta metafora sulla distinzione tra classicismo, modernità e postmodernità al cinema.

Dario Stefanoni