Autori: Roberto Lasagna, Lino Molinario
Casa editrice: Falsopiano, Alessandria, 2009
Collana: Light
Pagine: 224
Formato: 11,5x16
Prezzo: 13 €
Lingua: Italiano
| Indice:
Introduzione - Scorie del passato
L'immagine che rivela
Stilemi di morte
Visioni dal margine
Come dentro un tunnel
Il posto dell'oblio
Dimenticare
La fiaba ha inizio
Prima della rivalutazione
Sotto gli occhi dell'assassiono
Iper-sensibilità
Ad occhi aperti
Viaggio in America
Asia
Lo stato delle cose
Il fantasma della libertà
L'artista e il fumista
Il "riscatto"
Filmografia
Riferimenti bibliografici
| Parlare di Dario Argento oggi non è affatto facile. Non lo è perchè le critiche che gli piovono addosso da oltre una decina d’anni sembrano essere quasi unanimi e le recensioni positive lette all’indomani de Il Cartaio o La Terza Madre sono davvero poche. Ma soprattutto non lo è perchè sul maestro del giallo all’italiana hanno scritto in tanti. Roberto Lasagna e Lino Molinario non cadono però nelle trappole dentro le quali sarebbero franati se solo avessero scritto con il preciso obiettivo di schivare le due difficoltà di cui sopra; gli autori optano per un approccio il più possibile intellettualmente onesto all’universo argentiano e questo è indubbiamente il metodo più corretto. Non pretendono infatti di essere originali per forza e quindi di aggirare il rischio di sfociare nel già detto con l’utilizzo di analisi esageratamente virate sul versante semiotico.
Semplicemente: i capitoli del libro corrispondono, più o meno, ai film diretti dal Dario nazionale e i due autori ne danno una rilettura personale e attenta a trattare il suo cinema con uno sguardo a metà tra quello del fan più sfegatato e del critico più pregiudizievole, tenendo sempre dritto il timone dell’intelleggibilità: stupisce infatti come il volume, compatto e tascabile a dire la verità, possa essere divorato con tanta facililtà, complice anche l’attenzione, a volte anche esagerata, per la trama di ogni singola pellicola. Da sottolineare l’interpretazione dei nuovi lavori argentiani: film come La Terza Madree Non Ho Sonno vengono infatti analizzati cercandone gli elementi di continuità con le altre pellicole del regista, superando spesso i limiti di analisi imposti da una critica più attenta a demolirne la figura che a riflettere su pregi e difetti di alcune opere non riuscitissime.
Parlare dei lavori di Dario Argento soprassedendo sui loro finali sarebbe impossibile, quindi occhio agli spoiler. Michelangelo Pasini
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