PIOVONO RANE DAL CIELO - IL CINEMA DI PAUL THOMAS ANDERSON

PIOVONO RANE DAL CIELO - IL CINEMA DI PAUL THOMAS ANDERSON di Diego Mondella


Autore: Diego Mondella


Casa editrice:
Edizioni Il Foglio, Piombino, 2008


Collana:
Cinema


Pagine:
228

Formato: 15x21


Prezzo:
15 €


Lingua:
Italiano

Indice:

Prefazione di Antonio Monda


Introduzione
The Maverick: imprevedibile come la vita


Hard Eight
In principio era il Padre...


Boogie Nights
Sesso, droga e videotape...


Magnolia
L'eterno ritorno...


Punch-drunk love
L'amore stonato...


There Will Be Blood
Nel nome del Dio denaro


Filmografia


Bibliografia


Ringraziamenti


L'autore

Cinque film sono sufficienti a fornire a spettatori e critica uno spaccato della visione di cinema di un qualunque regista? La risposta è sì, solo se il regista in questione non è uno qualunque ma Paul Thomas Anderson, definito senza mezzi termini dall’autore del libro il cineasta più talentuoso del cinema americano contemporaneo. Partendo da questo concetto Fabio Zanello, direttore della collana di cinema de Il Foglio Letterario, non si fa sfuggire l’occasione di vergare la prima parola su un autore che ancora molte ne ha da dire, e “scrittura” il giovane e capace Diego Mondella per confezionare un libro sul regista de Il Petroliere e Magnolia. La scelta dell’autore appare subito radicale, specie se messa in relazione con la breve filmografia di Anderson: preferire una dissertazione cronologica, analizzandone la carriera pellicola dopo pellicola, ad uno studio trasversale sulle tematiche e le urgenze del regista presuppone una capacità di analisi filmica fuori dal comune. Perchè fare un lavoro completo con così poco materiale a disposizione (ripetiamo, solo cinque pellicole), significa vedere, rivedere, rileggere, sezionare e ribaltare le singole opere di Anderson sotto tutti i punti di vista, con il rischio di divenire eccessivamente puntigliosi e verbosi. E forse l’errore di Diego Mondella, l’unico probabilmente, è questa scelta fatta a priori. Dalla sua l’autore ha però la capacità di affondare le mani nei cinquecento anni di storia americana, individuando parallelismi che superano i vicini confini della settima arte e arrivano alla letteratura, televisione, pittura e cultura popolare tout court. Da una parte c’è quindi l’attaccamento po’ troppo forzato ad alcuni appigli diegetici, dall’altra il bisogno di ancorare le proprie teorie a fondamenta solide e inconfutabili. Con questi pro ed i suddetti contro il libro diventa una guida eccellente per chi desideri approfondire tematiche e linguaggio di Paul Thomas Anderson al termine di ogni singola visione, ma un lavoro forse poco snello se considerato nella sua totalità.
Ma chi ha detto che le monografie sono fatte per essere lette tutte d’un fiato, dalla prima all’ultima pagina? Forse è meglio conservarle nella libreria e (ri)tirarle fuori all’abbisogna.

Michelangelo Pasini