MANUALE DEL FILM - LINGUAGGIO, RACCONTO, ANALISI
Autori: Gianni Rondolino, Dario Tomasi | Indice: L'inquadratura Il montaggio Il suono, l'immagine L'analisi del film | Il Manuale del film è uno di quei pochi libri di cui si potrebbe parlare anche con un approccio a priori: basterebbe infatti leggere i nomi degli autori per aver conferma del fatto che si tratta di un prodotto più che valido. Gianni Rondolino ha un curriculum di tutto rispetto, nel quale l’attività accademica non è che la punta di un iceberg ben più ampio; Dario Tomasi, anche lui docente universitario, ha il merito di essere uno dei più grandi esperti italiani di cinema giapponese classico, al quale ha dedicato pubblicazioni su Ozu Yasujiro, Mizoguchi Kenji e Kurosawa Akira. Tanta preparazione da parte dei due autori si riflette anche in una versatilità fuori dal comune: questo agile volume è la base di teoria e prassi del cinema più facile e scorrevole che possa essere scritta. Il libro scompone “il film” nei suoi elementi essenziali, vale a dire sceneggiatura, inquadratura, montaggio e sonoro, ai quali dedica un capitolo a testa: è attraverso l’uso di esempi di classici intramontabili, sezionati ed analizzati inquadratura per inquadratura, che gli autori sottolineano le differenze tra découpage classico e montaggio connotativo, tra filmico e profilmico, tra luce diegetica ed extradiegetica. Il libro ha il merito di riassumere in trecento pagine la teoria e prassi cinematografica, sintetizzando e rielaborando i testi fondamentali in merito (Bazin su tutti), con la rarissima capacità di farlo con la semplicità adatta a chi cerca un libro da leggere prima di addormentarsi. Il quinto capitolo “Analisi del film” è un veloce riassunto di quella che è stata questa discliplina negli ultimi quarant’anni: gli autori prendono tre colonne portanti del cinema come Il grande sonno di Howard Hawks, Ombre rosse di John Ford e Quarto potere di Orson Welles e ne sezionano la sequenza più emblematica; analizzando le peculiarità tecniche e stilistiche di ognuno dei frammenti narrativi provano a generalizzare il discorso di analisi all’intera pellicola. Tre esempi semplici e calzanti, anche se un po' troppo comuni nel panorama dell'analisi filmica. Ad un apparato iconografico che grida vendetta (analizzare le inquadrature facendo riferimento a foto piccole, buie e sgranate non è il massimo) risponde il cd-rom interattivo che riprende l’indice del libro, associando ad ogni tema trattato una clip con la breve sequenza di cui nel libro si possono vedere solo gli sbiaditi fotogrammi. In sostanza il libro non è da consigliare, per il suo approccio forzatamente e volutamente leggero, a chi abbia già studiato a fondo teoria e prassi della settima arte, mentre è invece una lettura indispensabile per il cinefilo formatosi solo attraverso la visione: un'ottima occasione per puntualizzare concetti da sempre nell’aria, ma magari mai analizzati con l’approccio razionale adatto. Michelangelo Pasini |