TRE DIARI

Tre Diari, Ingmar Bergman


Autori: Ingmar Bergman, Maria von Rosen, Ingrid von Rosen



Casa editrice:
Iperborea, Milano, 2008



Collana:
-



Pagine:
264



Formato:
10x20



Prezzo:
15,50€



Lingua:
Italiano

Indice:

Premessa, di Ingmar [Bergman]


Premessa di Maria [von Rosen]


I tre diari


Postfazione, di Goffredo Fofi


Nel 1994 ad Ingrid von Rosen, quinta ed ultima moglie di Ingmar Bergman, viene diagnosticato un cancro allo stomaco, già in fase avanzata. Questo libro è la fedele raccolta dei tre diari tenuti simultaneamente in quel triste periodo dalla von Rosen, da suo marito e dalla loro figlia Maria, all’epoca già 35enne. Il calvario durò circa 7 mesi, prima dell’inevitabile fine; ma solo dopo 9 anni Bergman e la figlia decisero di riprendere in mano quelle pagine dolorose e renderle pubbliche, come parte di una personale elaborazione del lutto che sfugge ad una logica tradizionale. Bergman e la von Rosen ebbero una relazione molto lunga, che -pur con qualche pausa- durò per quasi 40 anni. Nessun’altra donna può dire di essere stata vicina al grande regista svedese così a lungo, e fino alla fine. Bergman definì quest’opera non come un libro, ma bensì come una testimonianza: ed è difficile negare che la lettura sia molto dolorosa, piena com’è di stati d’animo e di dettagli che la buona creanza vorrebbe rimanessero personali. Eppure qualcosa sulla capacità di comprendere il dolore da parte di Bergman qua e là filtra, in mezzo ad innumerevoli episodi di vita quotidiana e tanta, disperata tristezza. Praticamente impossibile per un suo spettatore non rivedere mentalmente alcune scene di Sussurri e grida, tanto per fare un esempio. E' importante rilevare come i tre diari del titolo siano intrecciati assieme: per ogni singolo giorno ci infatti sono le annotazioni di tutti e tre gli autori, o comunque di chi quel giorno aveva scritto o appuntato qualcosa; questa semplice idea rende la lettura molto più agevole, anche se la voglia di proseguire nella lettura provoca quasi un leggero senso di colpa, come se non si sapesse già come andrà a finire la vicenda. Insomma si tratta di una lettura svelta, ma di argomento evidentemente molto pesante di suo. Lode alla casa editrice Iperborea, già attiva nel campo della letteratura nord europea, che ha deciso di pubblicare quest’opera nel nostro paese, per la traduzione di Renato Zatti.

Andrea Martinenghi