LA VISIONE NEGATA - IL CINEMA DI MICHAEL HANEKE
Autori: Fabrizio Fogliato
Collana: Viaggio in Italia
| Indice: Capitolo primo: La visione negata Capitolo secondo: Michael Haneke Capitolo terzo: La trilogia glaciale Capitolo quarto: Der Siebente Kontinent Capitolo quinto: Benny's Video Capitolo sesto: Die rebellion Capitolo settimo: 71 Fragmente einer chronologie des zuffals Capitolo ottavo: Dass schloss Capitolo nono: Funny Games: l'archetipo della crudeltà Capitolo decimo: Funny Games Capitolo undicesimo: Code inconnu Capitolo dodicesimo: La pianiste Capitolo tredicesimo: Le temps de loup Capitolo quattordicesimo: Caché Capitolo quindicesimo: Funny Games U.S Capitolo sedicesimo: Leahcim Ekenah Note al testo Io, Haneke - Scritti d'autore e interviste Io, Haneke - Interviste Nota biografica Filmografia Bibliografia | Dieci anni e 5 film dopo, finalmente, la letteratura italiana su Michael Haneke viene aggiornata; tanto è passato tra Michael Haneke (a cura di A. Howath e G. Spagnoletti, edito da Lindau) e questo nuovo volume che Fabrizio Fogliato ha voluto dedicare al regista. Tanta attesa è però stata premiata: l'impressione più immediata una volta terminato La visione negata è la vastità degli argomenti trattati in relazione al numero di pagine in cui viene fatto. Al lettore rimane inconcepibile l'immensa quantità di materiale analizzato dall'autore, che non solo tratta uno ad uno tutti i film del regista concentrando la propria attenzione sulla volontà di Haneke di scardinare gli schemi borghesi precostituiti, non attraverso la facile provocazione o il consumo della violenza, ma utilizzando e stravolgendo, in primis, il concetto di tempo e di "nero" con modalità proprie e nuove, ma trova lo spazio per una, necessaria, premessa storica e biografica, per la pubblicazione di un paio di saggi di Haneke stesso e per non una ma tre interviste finali. Particolarmente interessante l'uso delle citazioni e dei riferimenti bibliografici da parte di Fabrizio Fogliato: quasi sempre durante l'intera lunghezza del testo le analisi più profonde sulla poetica di Haneke scaturiscono da frasi del regista stesso o da stralci di articoli già editi in libri e riviste straniere, come se l'autore volesse cercare un accreditamento attraverso queste fonti, come se volesse giocare in difesa. Ma tale ragionamento viene più volte smentito dalle prese di posizione piuttosto secche e di tanto in tanto ardite, che fanno di Fogliato un critico tutt'altro che abbottonato, e anzi attento a cogliere ogni sfumatura nel linguaggio di Michael Haneke, anche a costo di sovvertire alcune tesi preestitenti (vedi la confutazione della tanto decantata uguaglianza tra le due versioni di Funny Games in favore di uno spostamento di significato che inizia proprio dal cambiamento di location e dallo scarto temporale tra una pellicola e l'altra). La sua scrittura risulta così il perfetto punto di incontro tra analisi del film e studio filologico sulle fonti (non solo cartacee, ma anche interviste online e extra dei dvd). Unici nei in tanta perfezione: foto non sempre di qualità impeccabile e impaginazione poco accattivante. Michelangelo Pasini |