SAM PECKINPAH - IL RITMO DELLA VIOLENZA

Sam Peckinpah - Il ritmo della violenza, a cura di Franco La Polla


Autori: Franco La Polla (a cura di)



Casa editrice:
Le Mani - Microart's in collaborazione con la Cineteca di Bologna, Genova, 2006



Collana:
Edizioni Cineteca



Pagine:
256



Formato:
14x21



Prezzo:
15€



Lingua:
Italiano

Indice:

Sam Peckinpah ovvero l'ultimo western, di Sergio Cofferati


Il Diavolo e il buon Dio. Per una rilettura del cinema di Sam Peckinpah, di Franco La Polla


Sam Peckinpah: il resto di niente, di Flavio De Bernardis


The Howl, ovvero solo violenza aiuta dove violenza regna, di Claver Salizzato


Sister of Mercy, di Emanuela Martini


Le colonne sonore di Peckinpah. Se i personaggi non parlano la musica parla per loro, di Ermanno Comuzio


Il clan, di Umberto Berlenghini


Peckinpah e la televisione: gli anni formativi, di David Weddle


L'ultraviolenza nel cinema contemporaneo, di Stephen Prince


Recensori a cavallo. Breve cronaca della relazione tra un regista americano e la critica italiana, di Claudio Bisoni


Sam Peckinpah, uomo di frontiera. (I miei anni con Sam Peckinpah), di Katherine Haber


Sam Peckinpah: amore piombo furore, di Gianni Bozzacchi


Una candida conversazione con il "Picasso della violenza". Playboy intervista Sam Peckinpah.


Filmografia


Bibliografia


Franco La Polla conosceva a menadito non solo il cinema di Peckinpah, ma anche tutta la letteratura prodotta in merito. Sembra proprio questo il motivo per il quale sceglie di intitolare il primo capitolo di questo libro "[...] Per una rilettura del cinema di Sam Peckinpah": è conscio che tantissimo sia stato scritto sul regista e che spesso i diversi libri, fatte le dovute eccezioni, non sono state che la ridondanza di uno stesso concetto. Decide quindi di mettere sull'allerta il lettore chiarendo che è arrivato il momento di smontare la tesi per il quale Peckinpah è il regista della violenza e fatto tesoro della situazione cinematografica attuale, andare oltre e (ri)contestualizzare i film dell'autore di Mucchio Selvaggio.
Con un incipit del genere era lecito aspettarsi un volume totalmente innovativo, una rilettura originale ed approfondita delle solite tematiche care al cineasta. Mentre invece il libro è un ottimo primo approccio al regista, con diversi saggi molto interessanti (su tutti quello della Martini sulle donne nel cinema di Peckinpah e quello di Bisoni sul rapporto conflittuale tra il cinema del regista e la critica italiana, entrambi ben strutturati ma un po' troppo brevi) e qualche recupero fondamentale di materiale già edito pensato proprio per un lettore impossibilitato ad approfondire ulteriormente l'argomento. Intelligente in tal senso l'idea di riportare l'intervista al regista apparsa sul numero di Playboy dell'agosto 1972 e di tradurre in italiano il fondamentale saggio "L'ultraviolenza nel cinema contemporaneo", già contenuto in Savage Cinema come Sam Peckinpah and the rise of ultraviolent movies, ma non fruibile altrimenti per i non anglofoni.
Lo scritto di Katherine Haber ci restituisce uno spaccato del Peckinpah non solo maestro di cinema ma uomo in carne ed ossa.
Curatissima la filmografia che chiude il libro, in particolare per quel che riguarda le regie televisive di Peckinpah (a cui si riferisce anche il bel saggio di Weddle sui primi anni di carriera del cineasta).

Michelangelo Pasini