STORIA DEL CINEMA D'ANIMAZIONE - DALLA LANTERNA MAGICA A WALT DISNEY, DA TEX AVERY A STEVEN SPIELBERG



Autori: Gianni Rondolino



Casa editrice:
Utet, Torino, 2003



Collana:
Libreria



Pagine:
592



Formato:
14x20,5



Prezzo:
28€



Lingua:
Italiano

Indice:
Ci sono parecchi pregiudizi ed equivoci quando si parla del cinema di animazione: tra i più comuni di essi vi sono quello di accostarlo, quasi esclusivamente, ad un pubblico infantile; oppure quello (di natura più “semantica”) di considerarlo un semplice genere, come può essere il noir o il western. Niente di più sbagliato! Gianni Rondolino lo precisa da subito: quando si parla di cinema di animazione non si parla di una “branca” del cinema in generale, ma di un modo di concepire e realizzare la settima arte, che è completamente diverso e indipendente rispetto al “live action”. Infatti i tentativi di animazione di immagini statiche create dall’uomo sono storicamente e culturalmente molto più vecchi (quasi ancestrali) rispetto a quelli “fotografici” di fine ottocento. E’ per questo che Rondolino parte da lontano nel raccontare la storia del cinema d’animazione. Parte dalle ombre cinesi, dalla lanterna magica per poi arrivare all’introduzione del cinema di inizio novecento e ai primi trucchi per animare oggetti che non siano persone umane. Caratteristica peculiare del libro è la volontà di non scadere mai nell’ovvio, ma di presentare sempre il punto di vista più alternativo possibile. Rondolino è fondamentalmente un “anti-Disneyano” e un “anti-americano”. Pur illustrando ed esaminando in maniera obiettiva l’operato dei più famosi animatori statunitensi infatti (da Disney ad Hanna & Barbera passando per lo studio Fleischer e la Warner), non può esimersi dal far notare come essi scadano irrimediabilmente nel banale e nella ripetizione, difetti derivati dalla mercificazione del prodotto cinematografico. E allora l’enfasi è spostata sulle avanguardie europee vecchie e nuove, su Man Ray, su Paul Grimault, Richard William, Norman Mclaren, sugli indipendenti americani (U.P.A.), sull’animazione Italiana (Bozzetto e Luzzati) ecc…

Il manuale è diviso in undici capitoli che alternano la storia all’approfondimento tecnico e tematico e alle analisi. L’ultimo capitolo (quello sulla cinema di animazione dagli anni settanta agli anni 2000) è redatto da Chiara Magni. Entrambi, pur scrivendo un manuale che tende ad essere onnicomprensivo e quindi pesante, riescono a non essere mai troppo accademici o noiosi. Lettura più didascalica che narrativa, ma comunque sempre semplice e scorrevole. Il volume arriva cronologicamente fino al 2003 e le storie e le analisi delle ultime opere esclusivamente di animazione (come la filmografia della Pixar) sono esaustive e ben inquadrate.