PHILIPPE GARREL

PHILIPPE GARREL, di Stefano Della Casa e Roberto Turigliatto (a cura di)


Autori: Stefano Della Casa, Roberto Turigliatto (a cura di)


Casa editrice:
Lindau, Torino, 1994


Collana:
Universale/ Cinema


Pagine:
196



Formato:
14x22



Prezzo:
9,81 €



Lingua:
Italiano

Indice:

Presentazione, di Stefano Della Casa e Roberto Turigliatto

L'arte del ritratto, di Jean Douchet

La maturità di Garrel, di Adriano Aprà

Anno uno, premiéres notes, di Bernard Eisenschitz

Un innovatore di vent'anni, di Jean Narboni

Attenzione poesia, di Jean-Louis Bory

Journal, Nico, di Carmelo Marabello

L'enfant secret, di Serge Daney

Guardate i nostri film, si avanza senza armi, a mani nude, di Stefano Della Casa

Storie di famiglia, di Alain Philippon

La non essenza dell'amore, di Enrico Ghezzi

La liturgia dei corpi, di Gilles Deleuze

I ministeri dell'arte, di Philippe Garrel

Filiazioni e maestri. Philippe Garrel visto da Henri Langlois, Jacques Rivette, Eric Rohmer, Jean-Luc Godard

Dialogo, di Philippe Garrel e Serge Daney

Artisti e modelle

Pre-sceneggiatura di ”L'enfant secret”

I film

Bibliografia


La sola monografia italiana che omaggi il maestro di J'entends plus la guitare e La cicatrice intérieur risale ormai a dodici anni fa, all'epoca della retrospettiva tributatagli dal Torino Film Festival (che alla sua dodicesima edizione si chiamava ancora Festival Cinema Giovani). I curatori della retrospettiva, Turigliatto e Della Casa, hanno pensato così di realizzare il migliore dei cataloghi possibili. Philippe Garrel, infatti, è l'impareggiabile collage saggistico delle firme critiche più celebri e acute degli ultimi trent'anni (Daney, Aprà, Douchet, Ghezzi, Narboni) nonchè summa multiforme del pensiero e dell'estetica garrelliana espresse in prima persona dallo stesso cineasta nella lunga serie di scritti e interviste che punteggiano il volume (tra le quali brilla l'entretien al solito profondo e illuminante con Serge Daney). Il ricco menu' non difetta né del celebre capitolo de L'immagine-tempo in cui Deleuze erige Garrel a cantore della “liturgia dei corpi” né di un breve ma necessario confronto con i maestri dichiarati (Godard, Rohmer, Rivette), che ricambiano la stima e il sostegno nei confronti dell'enfant prodige con giudizi altrettanto lusinghieri.
Oltre i contributi critici, il libro può vantare tra le sue grazie anche la pregevole pre-sceneggiatura di L'enfant secret (1979) e lo scrupoloso apparato filmografico, accompagnato a sua volta da un'attenta rassegna critica e dalle testimonianze dello stesso regista.
Indicato anche per i fan più esigenti e arricchito da una gradevole tavola iconografica di 20 pagine, Philippe Garrel è senz'altro meritevole di una ristampa aggiornata e accresciuta che permetta di trattare anche i cinque film successivi a La nassaince de l'amour (1993), dove si ferma l'analisi filmografica del libro.

Dario Stefanoni