SULLA CARTA - STORIA E STORIE DELLA SCENEGGIATURA IN ITALIA

SULLA CARTA - STORIA E STORIE DELLA SCENEGGIATURA IN ITALIA, di Mariapia Comand


Autori: Mariapia Comand (a cura di)


Casa editrice:
Lindau, 2006, Torino


Collana:
Saggi


Pagine:
320


Formato:
14 x 21


Prezzo:
22 €



Lingua:
Italiano

Indice:

Prefazione di Nereo Battello

Introduzione. Carta canta di Mariapia Comand

1. La sceneggiatura, zona di mezzo di Giorgio Tinazzi
- 1.1. Il caso Cerami

2. Scenari. La sceneggiatura nel cinema muto di Silvio Alovisio
- 2.1 Dalle origini agli anni '20: una proposta di periodizzazione
- 2.2 Scrittori e cinema: alcuni modelli di relazione
- 2.3 Le prime assunzioni e l'istituzione dell'Ufficio soggetti
- 2.4 L'iter della sceneggiatura
- 2.5 Le forme della scrittura
- 2.6 Sceneggiatore e direttore di scena
- 2.7 Scrittura per il cinema e messa in scena
- 2.8 La scrittura delle didascalie
- 2.9 Un nuovo lessico professionale
- 2.10 I dialoghi e la recitazione
- 2.11 La progettazione scritta della scena

3. Prima e dopo l'immagine: percorsi tra testo letterario e filmico nel cinema degli anni '30 di Luca Mazzei
- 3.1 «Si gira!», quindi si stampi. La Cines-Pittaluga e i primi soggetti pubblicati
- 3.2 Figli di «N.N.»
- 3.3 La fabbrica dello sceneggiatore
- 3.4 Dialogico, quindi ferreo
- 3.5 Teoria e pratica dell'Ufficio soggetti
- 3.6 Prima del film e dopo la sceneggiatura
- 3.7 La creazione collettiva e il problema dell'autorialità
- 3.8 Dopo l'immagine: lo sceneggiatore come spettatore

4. Le ceneri di Balzac. Sceneggiatura e sceneggiatori nel neorealismo di Giuliana Muscio
- 4.1 La lezione di Barbaro
- 4.2 Lo sceneggiatore neorealista
- 4.3 Dal 1945 alla spaccatura del 1948
- 4.4 Amidei, Zavattini, Fellini, Pinelli
- 4.5 Gli ex di «Cinema»
- 4.6 In neorealismo della maturità
- 4.7 Esordi illustri

5. Cordoglio ed euforia. La sceneggiatura negli anni '50 di Federica Villa
- 5.1 L'osservanza del lutto
- 5.2 Riti di passaggio
- 5.3 Funerale all'italiana

6. Al servizio dell'autore. La sceneggiatura nel cinema dei «Maestri» degli anni '60 e '70 di Giacomo Manzoli
- 6.1 La modernizzazione come crisi sugli schermi italiani
- 6.2 Botteghe di scrittura al servizio degli Autori
- 6.3 Costruire l'impegno
- 6.4 Il caso Pasolini
- 6.5 Verso il declino

7. Commedia e dintorni. La scrittura di genere negli anni '60 e '70 di Andrea Pergolari
- 7.1 Una necessaria premessa
- 7.2 La commedia e i suoi autori
- 7.3 La luminosa scia di Age e Scarpelli
- 7.4 Adepti e seguaci
- 7.5 Solitari, irregolari e non integrati
- 7.6 Il caso Sonego
- 7.7 Ai margini del genere
- 7.8 Fuori dal genere
- 7.9 Il cinema comico
- 7.10 Gli anni '70: manierismo, disimpegno e pecoreccio
- 7.11 Gli sberleffi di Benvenuti e De Bernardi
- 7.12 Le ultime proposte

8. Morte e rinascita del «mestiere». Sceneggiatori e sceneggiature anni '80 e '90 di Vito Zagarrio
- 8.1 La sceneggiatura inesistente
- 8.2 Gli anni '80
- 8.3 Il grande imbuto televisivo
- 8.4 I veterani
- 8.5 I novissimi
- 8.6 Gli anni '90
- 8.7 Per una mappatura degli sceneggiatori anni '90
- 8.8 Conclusioni

9. Finale aperto. Narrazioni di fine millennio di Mariapia Comand
- 9.1 L'ennesima primavera del cinema italiano
- 9.2 Migrazioni e trasfigurazioni. La «grammatica della sospensione»
- 9.3 La sceneggiatura, avanguardia della memoria
- 9.4 Storie «glocal», discorsi aperti

10. Il romanzo popolare di Paolo D'Agostini
- 10.1 Su «La meglio gioventù» di Rulli e Petraglia

Bibliografia

Indice dei nomi


Brutto anatroccolo degli studi sul cinema, specialmente in Italia, la sceneggiatura ha negli ultimi anni ritrovato uno spazio sulla ribalta grazie al lavoro di giovani eccellenti ricercatori. Questa generazione di studiosi, nata a cavallo tra i '60 e i '70, si è ritrovata a condividere – dalle differenti torrette d'osservazione – la necessità di iniziare a ragionare sul ruolo specifico della sceneggiatura all'interno del processo di realizzazione (e nel contesto più ampio della storia del cinema italiano), da una prospettiva più lucida, depurata dei paradigmi teorici e ideologici con cui i loro predecessori si approcciavano alla materia. Fuori, dunque, dagli schemi semiologici e post-strutturalisti, liberi dalle maglie della teoria degli autori. Con Sulla carta Mariapia Comand chiama a raccolta parte della “meglio gioventù” degli studi cinematografici in merito: diviso per decenni il cinema italiano “scritto” viene sezionato dalle mani nient'affatto insicure di, tra gli altri, Silvio Alovisio (diventato in pochi anni un'autorità del muto italiano), Giacomo Manzoli ed Andrea Pergolari (entrambi, seppure da diverse prospettive, esperti di cinema popolare e di genere), Vito Zagarrio (forse l'unico che sappia districarsi negli inferni italiani degli ultimi tre decenni) e Federica Villa (studiosa torinese già autrice di importanti saggi sulla sceneggiatura). Ad incorniciare i contributi piuttosto fiacchi dei “vecchi” Battello, Tinazzi e Paolo D'Agostini. Singolarmente i contributi si mettono in evidenza per meriti storiografici (la ricerca inedita di Alovisio sulle carte della Itala), per prospettive di analisi interessanti (la Comand e Zagarrio sulla crisi del cinema italiano), per completezza (Manzoli) o per capacità di rinnovare un terreno tanto battuto (la Muscio con il neorealismo). Nel complesso il saggio, oltre ad essere lo studio più avanzato nel nostro paese, non difetta di leggerezza ed organicità.



Giuseppe Fidotta