L'ETA' DELL'OCCHIO - IL CINEMA E LA CULTURA AMERICANA
Autore: Franco La Polla
| Indice: | Quando si parla di cinema americano, non è possibile prescindere dall'enorme apporto critico e storiografico di Franco La Polla. Accademico senza accademismo, docente per oltre trent'anni di Letteratura Anglo-americana e di Storia del cinema nordamericano, La Polla, scomparso nel 2008, è stato senz'ombra di dubbio lo studioso italiano più autorevole in fatto di cinema e letteratura statunitensi, nonché uno dei più profondi conoscitori della cultura americana tout court. L'età dell'occhio, una delle sue raccolte critiche più significative, si propone di rileggere diversi momenti e autori del cinema Usa alla luce delle più varie interferenze letterarie, filosofiche e storiche che ne hanno plasmato le opere. Vicino ai Cultural Studies, disciplina accademica ancora poco o per nulla sviluppata nel nostro Paese, La Polla eccelle tanto nella precisione e nella padronanza dello sconfinato background culturale che gli pertiene quanto nella viva originalità del suo contributo teorico. L'invidiabile minuzia del filologo è evidente, ad esempio, quando nega all'idealista e jeffersoniano Capra la paternità della screwball comedy, genere eminentemente sovversivo e anarchico che della mitologia jeffersoniana voleva piuttosto essere la scettica parodia, o quando propone percorsi storico-critici di straordinaria erudizione riguardo le radici dell'umorismo ebraico-americano dei fratelli Marx e la tradizione del trickster, il confidence man melvilliano, nella poetica digressiva di Orson Welles. Originale, in secondo luogo, per molte riflessioni critiche decisamente innovative e coraggiose, come quando traccia i punti di tangenza tra Roger Corman e le figurazioni della pop-art, o tra Altman, l'entropia pynchoniana e l' "Apocalisse comica" di scrittori quali Vonnegut e Barthelme. Come se non bastasse, quella di La Polla era anche una delle penne critiche più godibili e lievi, priva di contorti ghirighori intellettualistici e sempre ficcante, cristallina ed essenziale. Il volume offre il meglio di sé soprattutto nelle sezioni “Autori” e “Questioni”, dove il pensiero critico di La Polla è più libero di spaziare nella trasversalità dei riferimenti culturali più vari, mentre la sezione “Film” soffre maggiormente la limitazione di dover trattare singoli titoli (generalmente non memorabili), seppur con qualche notevole eccezione come i lucidissimi interventi su Il seme della follia e Forrest Gump. L'età dell'occhio non è solo uno dei migliori florilegi di saggi sul cinema americano, con persino qualche riflessione profeticamente proiettata verso dibattiti più che attuali (cfr. il conclusivo L'iperrealismo trent'anni dopo), ma anche un modello di critica intelligente e illuminante. Dario Stefanoni |