STANLEY KUBRICK

Stanley Kubrick, di Marcello Walter Bruno


Autori: Marcello Walter Bruno


Casa editrice:
Gremese, Roma, 1999


Collana:
I grandi registi


Pagine:
128


Formato:
19x26


Prezzo:
18€


Lingua:
Italiano

Indice:


Un autore e i suoi titoli


Storia della (dis)umanità in genere


Lo sguardo del giocatore di scacchi


Metacinema


Ascendenze e discendenze


Eyes Wide Shut


Filmografia


Bibliografia


Stanley Kubrick è stato, in vita, uno degli autori più mitizzati del panorama cinematografico del secondo Novecento. Il che significa, in un'epoca piuttosto ciarliera come la nostra, che su di lui tantissimo si è detto e tantissimo si è scritto. L'elenco delle pubblicazioni sull'opera o sui singoli film di Kubrick sfonda i cento volumi, quasi metà dei quali pubblicati sull'onda lunga della morte, come a voler addolcire l'amaro in bocca di una dipartita che lascia un film testamentario parzialmente orfano e l'universo del cinema poco poco poco più vuoto.
L'editore Gremese, ovviamente, non vuole farsi scappare l'occasione per una pubblicazione su un autore che, anche in odore di decomposizione, attira un buon numero di lettori e così assolda un inedito Marcello Walter Bruno, penna tra le più focose di Segnocinema, per una prestazione celere ed efficace. Il risultato è un'interessante monografia che, però, fa sentire la lotta contro il tempo che ha animato la sua elaborazione.
La struttura del volume è canonica: un introduzione al personaggio, una biografia con particolare attenzione ai film, l'analisi dei leitmotifs e delle strutture tipiche dell'opera dell'autore, una contestualizzazione storica tra padri ed eredi che è la gioia del cinefilo che si rispetti. Due stravaganze fuori dai canoni sono il capitolo sul metacinema, in cui Bruno mette in mostra tutto il suo talento di critico di prima classe, e soprattutto lo studio sul cinema “scacchistico” di Kubrick nel quale ogni film viene sottoposto ad un analisi in termini di regole, strategie ed iconografia proprie del gioco degli scacchi. Degne di note anche le 150 foto tratte dai film che accompagnano l'analisi. Indegno, invece, l'appendice su Eyes Wide Shut, con tutta probabilità scritto la notte prima della stampa.
Se si sente, e tanto, la frenesia che anima questo volume, non bisogna sottovalutare le risorse e l'acume di Bruno, che riesce a decriptare le complessità di un percorso apparentemente incoerente, restituendo un affresco organico e suggestivo dell'universo kubrickiano.
Lettura indicata, con qualche perplessità di fondo, al lettore meno smaliziato.

Giuseppe Fidotta