IL CINEMA DI SHINYA TSUKAMOTO

IL CINEMA DI SHINYA TSUKAMOTO


Autore: Andrea Fontana, Davide Tarò, Fabio Zanello (a cura di)


Casa editrice:
Edizioni Il Foglio, Piombino, 2010


Collana:
Cinema - Split Screen


Pagine:
148


Formato: 15 x 21


Prezzo:
15 €


Lingua:
Italiano

Indice:

Prefazione di Tom Mes

Corpi

- Io canto il corpo eclettico - La negazione del corso sociale in Shinya Tsukamoto, di Raffaele Meale

- Ipotesi sul corpo espanso di Edvige Liotta

- Il montaggio nel corpo cinema di Davide Tarò

- Il futuro è cyber-donna. Tsukamoto fra le macerie di fine millenio, di Domenico Monetti


Relazioni

- Shinya Tsukamoto: lo spazio liquido, di Lorenzo Leone

- Sulla disgregazione relazionale, di Andrea Fontana

- Shinya Tsukamoto. La perdita dello sguardo, la visione della perdita, di Enrico Carocci

- Storia di un impiegato


Avanguardie

- La mostra delle atrocità nella saga di Tetsuo fra letteratura, alterazioni percettive e identità molteplici, di Fabio Zanello

- L'atto di vedere. Sperimentalismo e prevalenza del visivo, di Michele Raga

- Fattore Q e colpi d'incontro, di Enrico Azzano

- Il corpo teatrante di Tsukamoto, di Davide Tarò


Approcci

- Bullet Nallet o della danza divergente dei destini urbani, di Matteo Boscarol

- Un incipit: A Snake of June, ovvero del desiderio, o del cinema, di Massimiliano Spanu


Filmografia


Bibliografia


Piccole case editrici crescono. La collana che Il Foglio Letterario dedica al cinema annovera già diversi volumi interessanti, ma spesso messi in ombra da una confezione ed un editing non sufficienti. Il volume dedicato a Tsukamoto Shinya ha invece premesse completamente differenti: migliora la copertina, migliora l'impaginazione, la definizione delle foto, spariscono quasi completamente gli errori di stampa. Contemporaneamente le penne coinvolte nell'operazione si fanno più interessanti: oltre all'apporto di Dario Tomasi (il cui saggio è di gran lunga annoverabile tra i più interessanti), ad avvalorare il lavoro dei tre curatori spicca la prefazione di Tom Mes, celebre per aver firmato due opere fondamentali per la storia e la critica al cinema giapponese moderno, vale a dire Iron Man, dedicato a Tsukamoto Shinya e Agitator sulle opere di Miike Takashi.
Scomponendo la filmografia di Tsukamoto in quattro bisettrici (corpi, relazioni, avanguardie e approcci) gli autori analizzano gli elementi principali del cinema del regista giapponese, esasperando forse il connubio uomo-macchina-progresso che certo è alla base della sua poetica, ma ne è solo il punto di partenza.
Una volta tanto la moltitudine dei critici coinvolti si traduce in una positiva eterogeneità del volume, privo di fastidiose ripetizioni tra i singoli saggi e vivacizzato da una prosa differente di lavoro in lavoro. La presenza di tanti autori si scontra però con la brevità del volume: alcuni punti di vista rimangono solo abbozzati, altri andrebbero approfonditi, mentre (pochi) potevano essere tralasciati.