IL FILM NOIR AMERICANO

Il film noir americano, di Leonardo Gandini


Autori: Leonardo Gandini



Casa editrice:
Lindau, Torino, 2001


Collana:
Strumenti


Pagine:
144



Formato:
12x16,5



Prezzo:
8,26 €



Lingua:
Italiano

Indice:

Il noir e la critica

Il noir e la letteratura di genere

- Il mistero del falco
- La fiamma del peccato
- Addio, mia amata/ L'ombra del passato
- Il grande sonno


Il noir e il sogno

Spazio e tempo nel noir

Post-noir e neo-noir

Bibliografia

Indice dei nomi



Nella non nutrita bibliografia italiana dedicata al noir (5 titoli in tutto), la monografia firmata da Leonardo Gandini è senza dubbio tra quelle che spiccano per maggior rigore critico e precisione filologica. In primo luogo Gandini pensa a delimitare con cura il concetto di noir al cinema, ne ammette la denominazione d'etichetta a posteriori ma liquida chi denigra il genere accusandolo di essere una mera creazione critica (come Marc Vernet, che ha definito il noir “ready made cinefilo”); dall'altra ridimensiona anche la politica per così dire “espansionista” di Schrader e Durgnat, che rispecchia la concezione comune di un noir inteso come categoria nebulosa e generica in cui poter inserire pressochè qualsiasi film ad ambientazione criminale, compresi i gangster movie degli anni '50 e i cosiddetti post-noir dei decenni successivi.
Gandini preferisce designare con precisione le marche stilistiche e strutturali del genere (il disturbante onirismo, l'incertezza strutturale del soggetto tra realtà e allucinazione, il contrasto espressionista di luci e ombre, il viluppo indistinto tra bene e male) limitandolo, almeno per i primi quattro capitoli, ai soli film noir “classici” degli anni '40, tra i quali vengono passati in rassegna una ventina di titoli esemplari. Anche il secondo capitolo è mosso dal piglio severo del filologo, molto rigoroso ma anche poco indicato per chi cerchi una lettura introduttiva e disimpegnata: in quattro esempi si analizzano le differenze strutturali tra alcuni romanzi hardboiled e i rispettivi adattamenti cinematografici, dimostrando così come il cinema noir abbia saputo formarsi come linguaggio riconoscibile e autonomo anche rispetto alle proprie origini letterarie, da cui si distacca per un ulteriore lavoro di decostruzione temporale e di messa in crisi del soggetto e della realtà in cui si inscrive. Fondamentali i due capitoli centrali, che indagano in modo più tradizionale, ma anche più godibile per il lettore medio, tutti i leitmotifs tematici e stilistici del genere e la particolare concezione dello spaziotempo. Infine, un'appendice che definisce il post-noir come filiazione infedele del genere (un manicheismo decisamente più netto, una messa in scena più controllata, nel complesso “la rivincita della luce sull'ombra”) ritrovando lo spirito noir in ben altri titoli contemporanei che sembrano calzare a pennello nelle condizioni espresse nei precedenti capitoli: Fight Club, Strade Perdute e Velluto Blu (dove l'elemento grazie a cui Lynch riesce ad innovare il genere è proprio quello che ne aveva determinato la morte: il colore).
Solo apparentemente svelto per pagine e dimensioni, Il film noir americano (ristampato nel 2008 con 20 pagine in più), non è da confondersi per un'introduzione semplicistica al genere, considerata la profondità delle riflessioni e la vastità di riferimenti teorici e critici che vi sono contenuti. La lettura non è resa agevolissima dai caratteri di stampa molto piccoli e dalla totale assenza di corredo iconografico, ma a questo punto si tratta davvero di peccati veniali.


Dario Stefanoni