JACQUES RIVETTE

JACQUES RIVETTE, di Goffredo  De Pascale


Autori: Goffredo De Pascale

Casa editrice: Il Castoro, Milano, 2003

Collana : Il Castoro Cinema

Pagine: 155

Formato: 15x16,5

Prezzo:
10,90 €

Lingua:
Italiano

Indice:

Rivette par Rivette

Jacques Rivette, le metteur en scène

- A Parigi "pour faire du cinéma"
- Saint Just, l'eminenza grigia
- L'assalto al cinema
- In nome della modernità
- Blanchot, Bataille, Paulhan e gli altri
- Al di là del realismo
- Mise en scène e mise en abime
- Un nuovo modello produttivo
- In quattro per quattro giovedì
- Scacco matto, è arrivata la Nouvelle Vague
- La politica di un autore
- La scure della censura
- I progetti fantasma
- La composizione in profondità
- L'arte dell'invenzione
- I figli del sole e della luna
- In viaggio con Rivette
- I gruppi di un solitario
- Le donne
- L'innocenza

I film

- Le coup du berger (1956)
- Paris nous appartient (1960)
- Susanna Simonin, la religiosa (1966)
- L'amour fou (1968)
- Out 1: noli me tangere (1970)
- Céline et Julie vont en bateau (1974)
- Duelle (1976)
- Noroît (1976)
- Merry-Go-Round (1978)
- Le pont du Nord (1981)
- L'amore in pezzi (1983)
- Hurlevent (1985)
- Una recita a quattro (1988)
- La bella scontrosa (1991)
- Giovanna D'Arco (1994)
- Alto basso fragile (1995)
- Une aventure de Ninon (1995)
- Secret défense (1997)
- Chi lo sa? (2001)
- La storia di Marie e Julien (2003)

Filmografia

Nota bibliografica



Non è un azzardo dire che Jacques Rivette è il meno studiato dei maestri della Nouvelle Vague, il più invisibile e sperimentale dei giovani turchi. La monografia di De Pascale arriva a disturbare un oblio bibliografico rotto, in Italia, in due sole altre occasioni: nel 1974, con il catalogo della retrospettiva tributatagli in quell'anno dalla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, e nel 1991, con la pubblicazione del volume collettivo Jacques Rivette. La règle du jeu per i tipi del Museo del Cinema di Torino. Al di fuori di queste edizioni, certo ben poca cosa per uno dei padri del cinema moderno, la filmografia rivettiana non è mai stata analizzata nella sua complessità e originalità, preferendone trattare la produzione critica ai tempi dei Cahiers du Cinéma, come nel caso degli articoli, spesso antologizzati, sul concetto di mise en scène e la celeberrima stroncatura di Kapo' di Pontecorvo. Assolutamente necessario quindi questo tardivo Castoro, che, ricorrendo all'abituale struttura della collana, esordisce con una breve intervista d'apertura (datata 2002), forse troppo sintetica considerate le grandi doti affabulatorie del raffinato interlocutore. A seguire, un'approfondita introduzione critica, tipica dei Castorini, rivela la poetica del più pynchoniano dei cineasti contemporanei, a lungo snobbato da pubblico e distribuzione per via dei suoi film fluviali (si va dalla media di 150 minuti per lungometraggio alle sei ore di Giovanna d'Arco e alle dodici del film-monstre Out 1: Noli Me Tangere). De Pascale passa in rassegna molti dei leitmotifs rivettiani (il coinvolgimento degli attori nella scrittura, l'uso del pianosequenza, la politique altamente morale del suo sguardo) e dei risvolti biografici meno noti, come le vicissitudini censorie di Susanna Simonin, la religiosa e l'intenso confronto con le avanguardie teatrali e musicali degli anni '70. Infine, a coronamento del volume, il consueto apparato filmografico con sinossi dettagliate e analisi molto accurate sul piano della diegesi, ma meno coraggiose a livello interpretativo. Molto utile l'inclusione nella bibliografia conclusiva, doviziosa come da tradizione Castoro, della cronologia completa di tutti gli scritti e interventi dello stesso Rivette apparsi su Gazette du cinéma, Cahiers du Cinema e L'Avant-scène du Cinéma.

Dario Stefanoni