L'OCCHIO DEL NOVECENTO - CINEMA, ESPERIENZA, MODERNITA'
Autori: Francesco Casetti | Indice: | Francesco Casetti, classe 1947, è un nome che agli iniziati suona come quello di Umberto Eco, Carlo Ginzburg o Norberto Bobbio. Onnipresente negli scaffali degli studenti e nelle discussioni più importanti, esordisce nella riflessione semiologica sotto l'ala di Christian Metz. Con L'occhio del Novecento Casetti firma il proprio capolavoro, l'opera che lo consacra in serie A. Una riflessione a tutto tondo sul ruolo del cinema nel Novecento: medium, costruttore di riti e miti, spazio di negoziazione delle diverse istanze della modernità. In un itinerario che attraversa il secolo trascorso – il secolo del cinema, appunto – le istanze contrapposte della modernità (frammentazione/unità, soggettivo/oggettivo, ebbrezza/ordine, immersione/distacco) vengono ricucite dal lavoro di negoziazione e di creazione di senso del cinema. La conclusione, assai drammatica, pone il vecchio occhio del Novecento all'interno di uno scenario post-novecentesco in cui esso arranca per stare dietro alle sfide che fatica ad affrontare, essendo ormai privo di tutte le capacità negoziali di cui era in possesso. L'analisi di Casetti è puntuale, ben argomentata e gode di un vastissimo repertorio a cui rifarsi: tanto le sequenze filmiche quanto gli estratti teorici vengono utilizzati con dovizia per penetrare orizzonti di indagine ben verificati. Ricche e preziose le note a fine capitolo, altrettanto la bibliografia. Il metodo è encomiabile, innovativo nell'uso spregiudicato che fa del discorso cinematografico tout court. Inoltre, le illustrazioni, poche ed essenziali, supportano l'analisi delle sequenze, venendo ulteriormente in soccorso al lettore meno competente. La lettura, seppur non proprio avvincente, è doverosa per tutti coloro che non si spaventano di fronte alla teoria cinematografica (che, detto per inciso, con questo volume si eleva ancora un po' di più). Giuseppe Fidotta |