LA NOUVELLE VAGUE

LA NOUVELLE  VAGUE, di Michel Marie


Autori: Michel Marie

Titolo originale: La nouvelle vague: une école artistique

Edizione originale: Nathan, Paris, 1997

Casa editrice: Lindau, Torino, 2006

Collana : Strumenti

Pagine: 199

Formato: 12 x 16,5

Prezzo:
14,50 €

Lingua:
Italiano

Indice:

Introduzione


I. Uno slogan giornalistico, una nuova generazione

I.1 Una campagna di «L’Express»
I.2 Le riviste di critica cinematografica
I.3 Il convegno di La Napoule
I.4 Data di nascita: febbraio-marzo 1959
I.5 Una «giovane accademia» alquanto malinconica
I.6 Il cinema francese nel 1958: inventario


II. Un concetto critico

II.1 Una scuola critica
II.2 Il manifesto di Alexandre Astruc
II.3 Il «pamphlet» di François Truffaut
II.4 Le teorie dell’adattamento
II.5 Le prime pagine della rivista «Arts»
II.6 La politica degli autori
II.7 Il modello americano
II.8 La Nouvelle Vague, una «scuola artistica


III. Un modo di produzione e di distribuzione

III.1 Un concetto economico: il film a piccolo budget, mito o realtà?
III.2 Due piccoli budget «fuori sistema»
III.3 Una buona salute economica
III.4 Un cinema sovvenzionato
III.5 La denuncia delle superproduzioni
III.6 Film autoprodotti
III.7 Tre produttori
III.8 La carriera pubblica dei film dei «vecchi» e dei «nuovi»


IV. Una pratica tecnica, un’estetica

IV.1 L’estetica della Nouvelle Vague
IV.2 L’autore-regista
IV.3 La sceneggiatura-dispositivo
IV.4 Le tecniche di adattamento, il rapporto con la scrittura
IV.5 L’uscita dagli studi e la riscoperta dei luoghi
IV.6 Le tecniche di registrazione
IV.7 Il montaggio
IV.8 Il suono sincrono


V. Temi e corpi nuovi: personaggi e attori

V.1 Galanteria e «saganismo»: da Astruc a Kast e Doniol-Valcroze
V.2 L’universo degli autori
V.3 Una nuova generazione di attori
V.4 Le figure femminili della Nouvelle Vague


VI. L’influenza internazionale, l’eredità oggi

VI.1 I movimenti precursori
VI.2 L’influenza della Nouvelle Vague all’estero
VI.3 Nouvelle Vague, avanguardia e cinema sperimentale
VI.4 Le conseguenze storiche del movimento, la Nouvelle Vague oggi
VI.5 La perennità dei film


Cronologia


Bibliografia


Indice dei film


Il lettore che per la prima volta si approccia a La Nouvelle Vague di Michel Marie non può non lasciarsi avvolgere da una perplessità: può un libercolo tanto snello affrontare esaustivamente un argomento così problematico, dibattuto e spinoso come la Nouvelle Vague francese? Senza ombra di dubbio la risposta è sì, può.
Il movimento cinematografico forse più studiato ed amato in assoluto continua ancora oggi a trascinarsi dietro un'aura di mito, di rivoluzione compiuta, di rifondazione addirittura; come se tutto ciò che è innovativo e di qualità dalla fine degli anni '50 in poi non possa che essere targato Nouvelle Vague. Lo storico Marie mette dunque da parte la monumentale scultura (auto)prodotta e (auto)celebrata che il movimento ha fatto di se stesso per ripartire dalle definizioni basilari, dalla domanda più semplice: “Cos'è la Nouvelle Vague?”. Le direzioni che di volta in volta l'autore imbocca mirano alla tesi centrale che vuole la Nouvelle Vague come una vera e propria scuola, organizzata a partire da una teoria estetica, un manifesto, un corpo dottrinale, un programma estetico, un supporto editoriale, un sistema di promozione e degli avversari. Niente agiografia, però. Ma, anzi, una moderata via di mezzo tra la sfrenata celebrazione in stile Cahiers du Cinéma e l'astio dichiarato alla Positif (o, se si preferisce, alla Aldo Tassone), che guarda con rigore tanto alle influenze quanto alle contraddizioni, tanto alla fortuna quanto alle cadute.
L'analisi attenta e ben documentata, infatti, è uno dei caratteri strutturali di questo saggio, in cui nulla appare fuori posto: schede, tabelle, dati precisi, riferimenti puntuali e rimandi bibliografici contribuiscono alla riuscita del tentativo di fotografare uno dei momenti più complessi ed influenti di tutta la storia del cinema.
Sebbene di edizione in edizione la solitamente lodevole Lindau non disdegni di gonfiare il prezzo, la bilancia tende ancora tutta verso il piatto della qualità.

Giuseppe Fidotta